Palazzo Pfanner (già Controni)

La particolarità di questa location, la rende unica rispetto alle altre residenze storiche lucchesi. In un’atmosfera barocca, a pochi passi dalle Mura cinquecentesche e dagli austeri palazzi medievali di Lucca, si erge Palazzo Pfanner.

La sua costruzione fu avviata nel 1660 dai Moriconi, famiglia di mercanti della seta e membri dell’antico patriziato lucchese. In seguito a un imprevisto rovescio finanziario, i Moriconi furono costretti a vendere l’immobile nel 1680. Ai Moriconi subentrarono i Controni, i quali, acquisito pochi anni prima il titolo nobiliare, vollero celebrare le proprie conquiste sociali provvedendo alla ristrutturazione e all’ampliamento del Palazzo.

I Controni si affidarono con ogni probabilità all’architetto lucchese Domenico Martinelli (1650-1718) per la realizzazione del maestoso scalone monumentale (completato intorno al 1686) e all’architetto messinese Filippo Juvarra (1678-1736) per la riqualificazione del giardino.

Lo scalone in pietra serena, sulle cui volte risplendono i dipinti primo-settecenteschi attribuiti a Bartolomeo De Santi (1687-1764) e Lorenzo Castellotti (fl. 1730-1750), introduce nell’ampio salone centrale del Palazzo.

Sulle pareti del salone si possono ammirare i pregevoli affreschi eseguiti, verso il 1720, da Pietro Paolo Scorsini (1658-1731), elaborati secondo i dettami della corrente pittorica ‘quadraturista’. Il ‘quadraturismo’, in voga a Lucca a partire dall’ultimo decennio del Seicento, si distingueva per la sua volontà di proporre un’illusoria amplificazione degli spazi mediante l’utilizzo di elementi architettonici dipinti in prospettiva.

Attigue al salone centrale si aprono un salottino da thè, una camera da letto, una sala da pranzo e una cucina storica, stanze arredate con mobili antichi, suppellettili d’epoca e oggetti sacri. È in queste stanze che ebbe luogo, nel 1692, la tormentata storia d’amore tra il Principe Federico di Danimarca, futuro Re Federico IV di Danimarca e Norvegia (1671-1730), e la nobildonna lucchese Maria Maddalena Trenta.

Fino alla seconda metà dell’Ottocento il Palazzo rimase di proprietà della famiglia Controni, la quale, per sopperire alle proprie difficoltà economiche, decise da ultimo di affittarne parte delle sale alle Scuole di Mutuo Insegnamento e alla Corte d’Assise.

La vicenda della famiglia Pfanner s’intreccia con la secolare storia del Palazzo verso la metà dell’Ottocento. È nel 1846 che Felix Pfanner (1818-1892) produttore di birra nativo di Hörbranz sul Lago di Costanza (Austria), ma di famiglia bavarese, entrò in contatto con la famiglia Controni. Giunto a Lucca in seguito a un decreto del 1845 con cui il Duca di Lucca, Carlo Lodovico di Borbone, aveva fatto richiesta per sé e per la città di «un abile fabbricatore tedesco di birra», Felix decise di prendere in affitto dai Controni il giardino e le cantine del Palazzo per collocarvi i macchinari e l’attrezzatura necessari a produrre la bevanda. Con il passare del tempo, grazie ai proventi ricavati dal suo birrificio, Felix fu in grado di acquistare l’intero Palazzo, il quale prese il suo nome e divenne sede ufficiale della birreria Pfanner. Prima fabbrica di birra del Ducato di Lucca e una tra le prime in Italia, la birreria Pfanner diventò un importante punto d’incontro per tutti i lucchesi e i forestieri. Dopo decenni di attività, la birreria chiuse nel 1929.

Il Palazzo è tuttora di proprietà della famiglia Pfanner che qui vi abita e che nel corso degli anni ha provveduto alla sua valorizzazione attraverso l’apertura al pubblico e l’organizzazione di eventi.

Nel salone centrale del Palazzo è presente un’esposizione permanente di strumenti medico-chirurgici e antichi testi di medicina appartenuti a Pieto Pfanner, chirurgo, filantropo e sindaco di Lucca dal 1920 al 1922.

Alla celebrità di Palazzo Pfanner hanno senz’altro contribuito anche tre film qui girati: Arrivano i bersaglieri di Luigi Magni (1980), Il marchese del Grillo di Mario Monicelli (1981) e Ritratto di Signora di Jane Campion (1996).

Lo scenografico giardino di Palazzo Pfanner, attribuito al genio di Filippo Juvarra (1678-1736) che lo progettò agli inizi del Settecento, rappresenta un pregevole esempio di giardino barocco all’italiana incuneato tra le Mura urbane e la fitta trama viaria della Lucca medievale.

Il giardino si distende tra il monumentale scalone del Palazzo, l’elegante limonaia a settentrione e i due storici boschetti di bamboo che da secoli incorniciano un spazio verde adorno di una grande varietà di piante ornamentali, palmizi e pini secolari.

In un tripudio di forme e colori che variano con il mutare delle stagioni si incontrano siepi di bosso e di alloro, tassi, magnolie, cespugli di peonie e di ortensie, antiche piante di camelie, begonie, rose e gerani, e un centinaio di antiche conche di limoni poste ai lati dei due vialetti centrali.

Nel punto di intersezione dei due vialetti si apre un’ampia vasca ottagonale posta al centro del cosiddetto giardino formale: qui, disposte l’una di fronte all’altra lungo l’asse centrale del giardino, marmoree statue settecentesche, raffiguranti le divinità dell’Olimpo greco, vigilano silenti sul costante fluire delle acque.

Per tutta la seconda metà dell’Ottocento e fino al 1929 il giardino fu la sede ufficiale della Birreria Pfanner. Durante quegli anni, sotto ad un pergolato posto a ridosso della cancellata di ingresso, molti lucchesi e forestieri erano soliti sedersi per degustare un boccale di birra Pfanner, immersi in un’atmosfera di quiete e armonia, tra schiere di pavoni e camerieri in livrea. Della storica birreria sono rimasti le ghiacciaie, le vasche in muratura e, nascoste dietro un’alta siepe di alloro, gli antichi opifici.

Palazzo Pfanner può ospitare matrimoni ed eventi fino a 90/100 persone, all’interno del palazzo è possibile celebrare cerimonie simboliche molto suggestive, realizzando matrimoni ed eventi di grande impatto ed eleganza. Il palazzo offre un’offerta wedding completa, grazie ad un team di professionisti qualificati.

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